ESPERIENZE DI TAROTDRAMMA®/5 | MARIA GIOVANNA MULÈ

UN’ESPERIENZA CON IL LABORATORIO CREATIVO CON TECNICHE DEL METODO TAROTDRAMMA®
di Maria Giovanna Mulè


Cosa accadde quando, un otto marzo come tanti, sette volti e sette storie di donne e uomini si incontrarono per partecipare a un laboratorio di tecniche del Metodo Tarotdramma®, in un luogo magico?

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Fu così che, in un piccolo angolo di una via tra le tante di Roma, la porta di un’erboristeria divenne l’entrata di accesso a un’esperienza in cui profumi e sapori inebrianti si integrarono a occhi curiosi, teli sospesi, arcani maggiori e parole, che come viaggiatori, intrapresero nuove strade.
La titolare dell’erboristeria Semi di Luna ci accolse tra sorrisi ed entusiasmo, mettendo a disposizione la sua saletta e chiudendo la porta al pubblico, per donarci uno spazio e un momento tutto per noi, separato dall’esterno, come qualcosa di sacro. Durante tutto il tempo passato insieme ci ha deliziati con un ottimo tè sempre caldo.
Il viaggio per me già iniziò nelle settimane precedenti, cogliendo il filo rosso che spesso è l’Io narrante di storie apparentemente distinte. Compresi come la mia prima esplorazione della complessità umana, avvenuta ben 20 anni prima, con la scoperta del teatro dell’oppresso, si fosse sviluppata in seguito su più e diversi livelli, per comporre adesso una nuova narrazione degli eventi.
Nel progettare e condurre questo laboratorio, ho portato me stessa, il mio sentire e le formazioni che mi hanno attraversata e che continuano a farlo, curando i dettagli dell’esperienza proposta, ovvero un piccolo viaggio a 4 tappe.

Un telo per ogni tappa con misteri da scoprire. I partecipanti, dopo essere stati presi per mano e riportati al qui ed ora, sono stati invitati a esplorare il loro corpo, i loro sensi e specialmente le loro mani, con un’attenzione diversa da quella sperimentata nel vissuto quotidiano.
Piccole tappe per nuove scoperte, con mani attive e protagoniste, che si muovono sul terreno dell’esperienza con continue azioni, ovvero pescando una carta, toccando oggetti e materiali diversi, vivendo le sensazioni e le sfumature che le compongono, lasciando scorrere liberamente su un foglio i loro passi di danza, incollando e tagliando, come bambini.


La libertà e l’atto creativo della dimensione del gioco, insieme alla leggerezza e alla gratitudine per ogni singolo frammento dell’esperienza, divennero un unico filo rosso che accompagnò il susseguirsi di tecniche di Tarotfulness, Tarot Telling, Tarot Poetry e Tarot Art©.


Ogni partecipante – il gruppo era composto sia da donne, che da uomini – ha lavorato su di sé dando vita alla sua personale carta poetica, portata via, insieme a un quarzo rosa, dono simbolo per questa esperienza. Al contempo, ognuno di loro ha anche contribuito ad una stesa collettiva, che ha donato a tutti un messaggio speciale. Il messaggio poetico del singolo individuo ha incontrato e integrato quello dell’altro, silenziosamente, nel mistero della casualità.

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E così avvenne che una Regina errante prese la parola nel cerchio e un Re-angelo lo chiuse, mentre il mago rifletteva sul capire i colori e i loro effetti e subito dopo il giallo oro del sole emergeva, e infine la paura riaffermò se stessa due volte per essere così diluita e lasciata andare, come alcuni dei partecipanti desiderarono.
È stato meraviglioso prender atto di come l’intero processo abbia poi continuato a lavorare profondamente in alcuni dei partecipanti, generando anche delle significative epifanie.

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Guidata da questa magia di cui sono stata testimone, auguro a tutti che queste parole possano raggiungere anche voi e le vostre storie.


“Una regina errante
si sente separata
da sé, le manca il cielo
e chiede aiuto.
Alla nonna che col cuore
bastone duro le dice metti
i piedi sulla testa per sentire il
profumo della terra umida.
In posizione capovolta
ho assecondato con l’attenzione
l’istante della paura,
dondolare appesa
sensazione di libertà.
La paura dell’ignoto
sono risollevata e sicura
la vita è possibile
con gratitudine e andrà
tutto bene per il massimo bene.
Conoscere e riconoscere
significato ed essenza,
capacità di capire colori ed effetti.
Questa è l’ambientazione del mago.
Ho sempre voluto essere un sole
sono stato lontano
costruire
una possibilità di connessione
amore e conoscenza.
Il ciclo della vita è un gioco è un
sistema di ingranaggi.
Il mio Re-Angelo
mi porta un’ampia lettura
parla di trasformazione e fiducia”.

Maria Giovanna Mulè è laureata in Scienze Politiche dal 2007. Attualmente vive e lavora a Roma. Sì occupa da anni di tematiche sociali. Ama le arti espressive e le tecniche corporee. Formata in Arteterapia con la scuola CipaArt. Si avvicina al Metodo Tarotdramma® nel 2023 con una predilezione per le aree del modello Tarot Art e Tarot Poetry.

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